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VANTAGGI che possono derivare dal rifasamento:
- mancata penale che l’ente distributore pratica a chi utilizza energia elettrica con un fattore di potenza medio mensile inferiore a 0,9
- migliore utilizzazione degli impianti
Nozioni fondamentali
- La potenza apparente (S) è il prodotto della corrente per la tensione applicata. In base ad essa gli impianti elettrici devono essere dimensionati
- La potenza che assorbe l’apparecchio e che fornisce all’esterno come lavoro o calore, è minore di S e si chiama potenza attiva (P)
- La potenza scambiata con gli elementi reattivi (induttanze-condensatori) è la potenza reattiva (Q)
- Il rapporto tra la potenza attiva e quella apparente è il fattore di potenza (cosφ), ossia lo sfasamento esistente tra la corrente e la tensione
- Il fattore di potenza indica la qualità di sfruttamento della potenza a disposizione
- Le normative vigenti (e considerazioni di ordine tecnico) impongono di utilizzare l’energia elettrica con un fattore di potenza non inferiore a 0,9
- Per riportare il fattore di potenza a valori prossimi a 0,9 si deve immettere nell’impianto una potenza reattiva adeguata (freccia rossa), tramite un gruppo rifasante.
- Con l’operazione di rifasamento si riduce la potenza reattiva assorbita da un valore Q0 con fattore di potenza relativo cosφ0 ad un valore Q1 con fattore di potenza cosφ 1
- La potenza reattiva rifasante risulta pari:
Qc = P (tanφ0 – tanφ1)
- Se il pacco di condensatori non lavora alla tensione Unc di progetto ma alla tensione Un, la potenza reattiva erogata risulta inferiore (Qc). Di conseguenza si deve scegliere un pacco di potenza conseguenza si deve scegliere un pacco di potenza maggior in un rapporto:
- A seconda della “posizione nell’impianto” del pacco rifasante si distinguono tre metodi di rifasamento:
- Rifasamento distribuito
- Rifasamento per gruppi
- Rifasamento per gruppi
- Rifasamento centralizzato
- Si possono anche utilizzare metodi di rifasamento “misti”, cioè vie intermedie tra quelle su citate
- E' la soluzione migliore in quanto permette di ridurre la potenza reattiva richiesta alla rete di alimentazione e di migliorare lo sfruttamento dell’impianto
- E' una soluzione piuttosto costosa e risulta conveniente solo per grossi carichi concentrati
- Consente un miglior sfruttamento dei cavi per tutta la rete a valle del punto di collegamento del condensatore
- Si utilizza solo quando è possibile suddividere l'impianto in gruppi di utilizzatori con caratteristiche di funzionamento omogenee, adoperando un'unica batteria di condensatori
- Sistema più economico e migliore in efficienza se installato in impianti in cui si ha un assorbimento costante di potenza reattiva
- Nascono problemi se vi è la possibilità di avarie ad un carico: rete subisce un surplus di energia reattiva proveniente dal pacco di condensatori
- Per il calcolo cartaceo del fattore di potenza occorre prendere in considerazione alcune fatture dell’Ente distributore
- Considerando il computo di energia attiva e reattiva consumate per mese si può stimare il valore del cosφ0
- In alternativa tramite misurazioni dirette sul contatore di energia, si può dedurre il fattore di potenza istantaneo
- Impostando il fattore desiderato a 0,9 si ottiene dalle formule precedenti la potenza rifasante:
Qc = P(tanφ0 – tanφ1)
Il rifasamento
Qnc = Qc (Unc / Un) 2
Metodi di rifasamento
Rifasamento distribuito

Rifasamento per gruppi

Rifasamento centralizzato
